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I pappataci nemici del nostro amico più fedele

La leishmaniosi è una malattia parassitaria causata da un protozoo, la Leishmania infantum, che completa il suo ciclo biologico infettando un ospite vertebrato (cane/uomo)  attraverso un vettore, il flebotomo o pappatacio (piccolo insetto ematofago).

Alla nostra latitudine il rischio di trasmissione è maggiore nel periodo tra maggio ed ottobre. I sintomi che presenta un cane affetto da leishmaniosi sono molteplici ed includono: febbre, perdita di pelo (in particolar modo intorno agli occhi), dimagrimento, lesioni cutanee e problemi  alle unghie. Sono interessati anche gli organi interni con ingrossamento dei linfonodi, artrite ed insufficienza renale grave che può portare alla morte.

La malattia può restare inapparente anche per anni e per questo si consiglia di effettuare un controllo dal medico veterinario di fiducia all’inizio della primavera o comunque dopo essersi recati in aree endemiche dove la leishmaniosi è molto diffusa.

La gravità della patologia è data anche dal fatto che la malattia è trasmissibile anche all’uomo.

Fino allo scorso anno per ridurre il rischio di infezione venivano utilizzati mezzi chimici come  insetticidi,  repellenti  a base di piretroidi come collari, spay e soluzioni spot on da applicare direttamente sul cane,  in grado di ridurre il rischio di punture di pappataci.

Dopo vent’anni di ricerca è stato messo a punto l’unico sistema di prevenzione che protegge il cane dall’interno e che gli permette di contrastare la leishmaniosi con il proprio sistema immunitario: il vaccino.

Prima della vaccinazione bisogna appurare, attraverso il test diagnostico, che il soggetto non sia venuto in contatto con il parassita e, solo quando questo risulti negativo, si può procedere al protocollo vaccinale.

Il tasso di protezione che si consegue in seguito alla vaccinazione e circa del 93% che sommato alla profilassi repellente può  assicurare una quasi totale protezione per il nostro amico cane.

 

Dr. Coizza Gabriele